Con la sentenza n. 18248 del 7 gennaio 2016 la Suprema Corte di Cassazione ha ritenuto non costituente reato un fatto di furto.

In particolare, “La condizione dell’imputato e le circostanze in cui è avvenuto l’impossessamento della merce dimostrano che egli si impossessò di quel poco cibo per far fronte ad una immediata ed imprescindibile esigenza di alimentarsi, agendo quindi in stato di necessità“.

Il furto aveva avuto ad oggetto due porzioni di formaggio ed una confezione di wurstel del valore complessivo di quattro euro e l’imputato aveva pagato alle casse soltanto una confezione di grissini, nascondendo gli altri generi alimentari sotto la giacca.

Conclude quindi la Corte: “L’accertamento, in questa sede, dell’esistenza di una causa di giustificazione impone l’annullamento della sentenza impugnata perchè il fatto non costituisce reato ( Sez.U. n. 40049 del 29.05.08 Rv. 240814)“.

In tal senso, vale richiamare il profetico testo di Fabrizio De Andrè:

…C’hanno insegnato la meraviglia
verso la gente che ruba il pane
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame…

Nella mia ora di libertà

in Storia di un impiegato

 

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